Eccoci al secondo appuntamento…Napoli una grande città in cui molti giovani usano ancora il dialetto per comunicare.. Tuttavia è proprio nel dialetto che si manifesta la loro craatività insieme a un fenomeno di vero e proprio “sperimentalismo linguistico”…
►PARIARE : Dal cuore greco della città alla periferia di case e monnezza, monnezza e case, il verbo “pariare” è come un mantra misterioso. A dieci o a trenta anni, quel verbo lo ripetono in ogni frase, lo inzuppano in ogni smozzicato discorso.Ho fatto una mezza ricerchina..sembra che il termine “pariare”, nel dialetto napoletano dell´altro ieri, significava: digerire. Oggi quell´unico, indiscutibile significato si è smarrito nell´impura neolingua..Certo che a pensarci, molti..troppi..”storzellano” il vero dialetto, quello melodioso dei Salvatore Di Giacomo, degli Eduardo, dei Domenico Rea giusto per farne uno slang..

Pariare ora significa, apparentemente, divertirsi, ma di un curioso divertimento.
Più che una parola con un nuovo significato è il significato di un nuovo modo di stare al mondo..« Si può “pariare in cuollo a uno”, a danno di uno o di molti. Si può “pariare in modo esagerato”.”Pareano” gli adolescenti tra i dieci e i tredici anni – che per Carnevale lanciano, farina, uova…”Pariare” significa quindi anche infastidire, dunque, sfottere, deridere e, a quanto pare, nessuno si chiama fuori dal gioco.
… Ho sentito dire dice anche un: “Staie tutt ‘ alloviù”..analizzerò il significato ma ci rido ancora:):)