Vorrei farmi il passaporto..ma mica c ho capito tanto:)..anche se ho già parlato di come ottenere e o rinnovare il passaporto…Ricapitolando:

Il passaporto e’ un documento valido per l’espatrio che viene rilasciato o rinnovato dalla Questura. Necessario per la libera circolazione delle persone per tutte quelle nazioni riconosciute dal governo italiano, anche se in pratica è indispensabile solo per quella nazioni non comprese nella comunità europea o che non hanno stipulato perticolari accordi.Scarica quì il modulo..

Sul passaporto va’ applicata con cadenza annuale la apposita marca di 40,29 €, che poi dovrebbe venire annullata al momento in cui presenti il documento in aeroporto, dai pubblici ufficiali presenti …polizia o guardia di finanza generalmente…
In assenza di marca da bollo, il passaporto non e’ valido ..o almeno non dovrebbe esserlo..sempre che non sia scaduto..

La marca puo’ essere annullata SOLO da un pubblico ufficiale italiano, quindi in teoria se loro non timbrano la marca “meglio”…., ma e’ necessario che tu la metta :wink:

Se non usI il passaporto, non e’ necessario preoccuparsi della marca, puoi mettere una marca nel 2008 e poi un’altra nel 2011, nel caso in cui non hai necessita’ del passaporto tra il 2009 ed il 2010.

Sembra chiaro..ma poi leggo in rete esempi che mi fan pensare mi son persa qualche passaggio… 😀

Poniamo il caso di un volo Roma-Kiev, con scalo intermedio a Francoforte.

1. se a Roma fai il check-in direttamente per Kiev, sei tenuto all’imbarco a Fiumicino a mostare il passaporto – compreso di marca

2. se a Roma decidi (o ti fanno fare) il check-in per Francoforte, allora basta la carta d’identita’ valida. Giunto a Francoforte farai un altro checkin, con passaporto – la marca qui non te la chiedera’proprio nessuno

– Viaggiando in paesi come la Russia, il Sudamerica, ecc. preferisco annullare la marca per avere un passaporto regolarissimo. Metti che – facendo gli scongiuri – avessi bisogno dell’ambasciata italiana… Il passaporto senza marca, a tutti gli effetti, è un documento non valido!

Costi:
rinnovo passaporto : marca da € 40,29
nuovo passaporto: marca da € 40,29 + costo libretto € 44,66
il passaporto è valido per tutti i paesi al mondo
a differenza del passaporto elettronico per gli USA devi chiedere il visto

Ecco in rete un articolo che ci può aiutare che copio e incollo…Grazie:)

Di passaporti, marche, stampigliature e annullamenti

Su segnalazione di una amica, il giorno prima della partenza ho chiesto in questura di verificare cortesemente che il mio passaporto fosse pronto per l’espatrio. Un impiegato preparatissimo e cortesissimo mi ha segnalato la necessita’ di apporre sulla prima pagina libera una marca da bollo di € 40,29 e di fare poi “annullare” la data stampigliata con timbro dell’agente postale o direttamente alla frontiera.

Io eseguo meccanicamente: tabaccaio, apposizione di marca, posta… la meticolosa esecuzione dell’iter burocratico e’ pero’ interrotta dal rifiuto di un impiegato della posta di indicarmi lo sportello competente. Nella sua visione, il timbro postale e’ di totale inutilita’, essendo sufficiente la mera data stampigliata sulla marca.

Io non mi fido. Mi adopero per indurre in lui compassione, mi rattristo visibilmente, inveisco animosamente contro la nebulosita’ della burocrazia italiana, sperando di risvegliare la sua complicita’. Lui infine cede e rivela lo sportello competente (quello filatelico). Vado, timbro, scappo. Me la cavo con soli 15 minuti di attesa.

Mentre mi allontano, mi compiaccio di essermi appena imbattuta in una questione giuridica che non avrei mai dovuto risolvere, ma solo aggirare/subire. Traggo la massima soddisfazione dal lusso dell’ignoranza. L’appagamento ha pero’ un effetto posticipato inaspettato. Appena percepisco la liberta’ di poter crogiolare nella inconsapevolezza della soluzione, avverto anche uno strano desiderio di colmare la lacuna. Potrebbe essere deformazione professionale, ma anche sindrome di Stoccolma. O entrambe. A casa sto gia’ conducendo un sommario studio del mistero della stampigliatura.

Ecco quello che ho scoperto: la mitica marca da bollo ha validita’ annuale residua, cioe’ sino alla data (giorno e mese) immediatamente successiva corrispondente alla scadenza del passaporto. Il dies a quo della validita’ pero’ non e’ la data stampigliata sulla marca, ma quella del timbro di “annullamento” apposto dall’ufficiale postale o anche alla frontiera, sotto la responsabilita’ del titolare del passaporto. La normativa generale –> tipico esemplare di normativa stratificata italiana + disciplina imposta di bollo (la cui tabella A, di nostro attuale specifico interesse, sembra essere assolutamente irreperibile in rete), graditi appunti sugli importi aggiornati (il paragrafo riferito al passaporto e’ l’ultimo).

L’annullamento della data stampigliata ha una ragione funzionale. Consente, infatti, l’acquisto della marca prima della data annuale di scadenza, essendo poi possibile rinviare il termine iniziale di validita’ dopo la scadenza, mediante la menzionata procedura di annulamento. Il meccanismo si rivela utile nei casi in cui si esce dall’Italia prima della scadenza annuale del passaporto (con la conseguente necessita’ di acquistare la marca), ma si oltrepassa il confine europeo dopo la scadenza. Alla frontiera si richiedera’ l’annullamento della data stampigliata e sara’ solo la data del timbro a stabilire il termine iniziale di validita’ annuale della marca. Diversamente, il meccanismo sarebbe improponibile. In caso di date di uscita dall’Italia e dall’Europa differite e a cavallo della scadenza annuale del passaporto, si sarebbe costretti a chiedere a qualcuno di spedirci una marca con data successiva alla scadenza.

Esempio pratico: passaporto italiano rilasciato il 4 febbraio 2008, ingresso dall’Italia in Polonia il 15 gennaio 2010 e ingresso dalla Polonia in Russia il 23 marzo 2010. La marca puo’ essere acquistata prima della partenza italiana (con data stampigliata del giorno dell’acquisto), apposta sul passaporto e poi annullata in frontiera russa. La data di inizio della validita’ sara’ quella del timbro di annullamento, successivo alla scadenza annuale del 4 febbraio, quindi con validita’ annuale residua dal 23 marzo 2010 al 3 febbraio 2011. Se invece facesse fede la data stampigliata, la marca avrebbe validita’ solo dall’acquisto sino al 03 febbraio 2010. L’ingresso in Russia resterebbe scoperto.

Le date hanno cosi’ finalita’ diverse: quella stampigliata serve solo per identificare e rintracciare la marca. Quella del timbro di annullamento costituisce il termine iniziale di validita’. L’ingresso in territorio extraeuropeo deve avvenire nel cd. periodo di validita’ . La durata del viaggio puo’ poi essere anche ultrannuale, senza necessita’ di ulteriore adempimenti. La validita’ della marca e’ riferita al solo ingresso nel territorio extraeuropeo, non anche alla permanenza.

Come anticipato, in un eccesso di zelo, ansia e paranoia, ho deciso di adempiere l’onere dell’annullamento e nemmeno un’ora dopo l’apposizione della marca mi sono recata in posta, non avendo problemi di “scadenze intermedie” (il mio passaporto scade in agosto e la mia fuga uscita dall’Europa e’ prevista per marzo). Ho cosi’ concluso per la ragione del signore della questura e il torto del signore della posta. Questura 1 – Posta 0.

Elementare Watson.

Stabilito cio’, ho poi scoperto graziosissimi giochini per “bypassare” l’apposizione della marca. Per es. lo sfruttamento di uno scalo in un paese europeo, omettendo di dichiarare alla frontiera italiana la destinazione finale extraeuropea (naturalmente il controllo e’ tutto italiano, le altre frontiere sono beatamente all’oscuro del significato e funzione della marca da bollo sul passaporto); oppure l’apposizione della marca senza richiesta espressa alla frontiera di annullamento della data (cosi’ che se il doganiere non pone attenzione, la marca potra’ essere utilizzata per l’espatrio successivo). Con la speranza che nessuno faccia mai un breve calcolo del rapporto di visti e ingressi extraeuropei e numero di marche del passaporto.

Sulla questione si e’ svolta anche una discussione davvero spassosa, dove i protagonisti hanno anche avuto modo di tirarsi i capelli. Mi diverte anche segnalare questo curiosissimo intervento del Ministero dell’Interno, offerto dal sito della Polizia di Stato, non firmato ne`datato, che fornisce indicazioni imprecise, a mio parere persino errate, se lo ho inteso correttamente.

In ogni caso, l’imposta governativa sull’espatrio sembra costituire un caso isolato nel panorama europeo e la cosa e’ piuttosto seccante. Se e’ vero, e lo e’, che i cittadini europei sono tutti uguali, io sono cittadina europea e voglio poter uscire dall’Europa come tutti gli altri cittadini europei, cioe’ con i miei 40 euro in tasca. Mi unisco alle crescenti proteste sull’argomento, spero che presto qualche valente giurista richiami l’attenzione della nostra Corte di Giustizia sulla questione.

Ad abundantiam passaporto-e-tassazione-quali-sviluppi-nell-area-ue

p.s. sono consapevole che il termine “marca da bollo” e’ improprio, si dovrebbe parlare di tassa di concessione governativa… ma marca e’ piu’ corto, comodo e se non sono libera di crogiolare in santa pace nella ignoranza, almeno voglio poter usare le parole a caso. E su questo non mi faro’ limitare da alcuna sindrome 😀