Ore 13.15 finalmente pausa pranzo, si mangiaaaa, esco dall’ufficio, attraverso la strada ed eccomi in pizzeria…tra la bavetta sul mento e gli occhi proiettati sul bancone che esponeva in bella mostra, pizze fritte, calzoni, crocchè…ecc ecc, ad un tratto la mia attenzione e stata pervasa da una frase…la frase che ultimamente va di moda…“Emergenza rifiuti”, mi son fermato ed ho alzato lo sguardo verso la tv, ho iniziato ad osservare l’ennesimo servizio…questa volta tg due della Rai delle 13.00

Son rimasto a bocca aperta, incredulo di quanto visto.

Fino ad ora, il massimo del degrado in città che avevo ammirato erano distese di monnezza lungo i marciapiedi, ed un piccolo tratto di stradina invasa sotto casa del mio caro amico Sasà, ma quello che ho visto in questo servizio…mi mancava!!

Miano, Quarto e giu di li, una strada penso a due corsie soffocata da rifiuti,…non più il marciapiedi anche le due corsie di marcia, e per di più chiusa al traffico perchè…ovviamente…piena zeppa di rifiuti,…una scena gia vista, ma in terre sperdute con discariche d’occasione, e non in pieno centro cittadino, da quei sacchetti si intravedeva di tutto…finanche un catetere…sono rimasto davvero sconvolto!

Siamo a quasi due mesi dallo scoppio di questa fantoziana “Emergenza rifiuti” e non è cambiato nulla…tranne l’ufficializzazione che le discariche presentate da chi è al potere sono effettivamente inutilizzabili.

Quello che più mi fa paura non sono i nostri bei politici, la gestione di questo inferno ambientale…(ormai più nella merda di così non si può sprofondare…o si!!)…ma è il napoletano…giorno dopo giorno noto in giro un aria di abitudine…abitudine a respirare area puzzolente, a scanzar l’ennesimo sacchetto fino al punto di cambiar marciapiede per raggiungere la meta, o cambiar semplicemente strada perchè sommersa da rifiuti al fine di arrivar con l’auto a destinazione.

Conoscendo la realtà ho paura che questa situazione di emergenza possa diventare prima o poi normalità, noi cittadini non possiamo farci nulla, ma magari, un azione, un po più di coscienza nel deposito si potrebbe avere. Mi rendo conto che non è facile, ma notare sacchetti depositati in ogni dove…come se fosse ormai un gesto tollerato…, mi da la sensazione che ci sia una parte di concittadini che se ne strafotte, campando con la cultura del “fino a quando non mi tocca in prima persona, me ne sbatto del resto”…oppure in questa fattispecie “fino a quando non mettono la monnezza a casa mia, me ne sbatto dell’inferno che c’è giu…se la strada del quartiere è chiusa al traffico…che me ne fotte…tanto non ci passo ne a piedi ne in auto, se sento il fetore…chiudo le finestre”

Proteste isolate, proteste di quartiere, per la salvaguardia del proprio piccolo territorio…questo è quanto…da due mesi a questa parte…ci stiamo avviando tristemente all’abitudine, ad una normalità…quasi a tollerare quell’arcobaleno di sacchetti variopinti, i rifiuti degradati dal tempo, dai pneumatici, dalle suole delle scarpe…accoglierli come parte di noi, della città, dei suoi monumenti, dei suoi colori e dell’arte…….haimè della sua storia.

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