Quello della Settimana Santa é uno degli eventi piú importanti di Siviglia che si celebra ormai da secoli, la sua origine risale probabilmente al secolo XIV.
Le confraternite fanno una processione di penitenza per le strade della cittá, dalla loro chiesa fino alla Cattedrale e viceversa, compiendo un percosso il piú breve possibile, cosí come decretato dall’ordinanza del cardinale Niño de Guevara nel secolo XVII.Per l’occasione la città intera chiude i battenti: uffici e attività commerciali vanno in vacanza per festeggiare degnamente i riti della Semana Santa..bancarelle, sfilate, spettatori nei tipici abiti tradizionali, rappresentazioni iconografiche di Gesù e della Vergine, canti e balli. (Non è raro imbattersi in Vergini con corone d’oro e di argento, che sfilano indossando la loro preziosa mantilla ricamata, lasciando intravedere soltanto il viso e le mani, come vuole la tradizione religiosa.)

Sono pronte le 57 confraternite che nell’arco della settimana, a partire dalla Domenica delle Palme, fanno visita alla Cattedrale di Siviglia, portando ciascuna i propri “Misteri”(statue che rappresentano alcuni momenti significativi della Passione del Cristo, ad esempio, la Morte e Resurrezione di Gesú Cristo, la Vergine, l’Ultima Cena, la Trinità, ecc.) In totale i Misteri portati in processione sono 116.
Ciascun corteo, per raggiungere la cattedrale, deve compiere 3.303 passi, quanti ne compì Gesù con la croce fino al calvario.

Oltre ai Misteri, ciascuna Confraternita è caratterizzata dagli stessi elementi, indispensabili al corteo: la Marcia, che intona musiche caratteristiche di ogni confraternita, la Croce guida con la quale si apre il corte processionale, affiancata da due “nazareni”( i confratelli incappucciati che recano con sé ceri o decori), il Mistero del Cristo, la statua raffigurante Gesù portata a spalla su un baldacchino, seguita dal Mistero della Vergine (ogni confraternita ha una Vergine diversa) detto palio, ed eventualmente da altri Misteri che rappresentano i momenti salienti della Passione; i penitenti, che scalzi accompagnano le statue portando a spalla una o due croci di legno ( hanno il volto coperto ma non il cappuccio). Accanto sfilano i bambini, a volto scoperto, che sono i possibili penitenti del futuro, segno che questa antichissima tradizione si perpetua di generazione in generazione senza soluzione di continuità, coinvolgendo tutta la cittadinanza.

Il palio della Vergine è il Mistero più atteso dalle folle che cercano posti strategici per poter assistere al suo passaggio: i portantini sono talmente nascosti sotto la statua che la Vergine sembra quasi camminare sulla folla. Il suo “manto”, vero motivo di vanto dei sivigliani è sempre diverso: impreziosito da una serie di ricami alla tradizionale maniera sivigliana, copre tutto il supporto rigido della statua.Anche i supporti che sorreggono il palio (varales) sono finemente lavorati. Al passaggio della Vergine si fa silenzio: la folla che segue la processione si ammutolisce, mentre donne e uomini si fanno il segno della croce, c’è chi si batte il petto in segno di devozione e penitenza, dalle case che affacciano sulle vie della Processione, escono donne vestite di nero (evidente segno di lutto), pregando o cantando e scuotendo la testa. Sono molti i canti andalusi in onore della Vergine.
Il culmine delle processioni della confraternite è tra la notte del Giovedì Santo e quella del Venerdì; protagoniste le confraternite del Silenzio, del Gran Potere, del Calvario, dei Gitani, della Speranza di Triana in marcia verso Cattedrale, ma su tutte, la confraternita della Macarena che porta in processione la statua omonima della Vergine, che esce dalla sua chiesa alla mezzanotte del Giovedì per compiere il cammino fino alla Cattedrale. Questo viaggio di penitenza è noto come la “Corsa Ufficiale”, che tutte le Confraternite sono tenute a fare per ottenere l’espiazione dei propri peccati.
La Semana Santa si conclude con la Domenica di Pasqua. Il tipico dolce pasquale con il quale si chiude la festa sono le Torrijas, fette di pane fritte con lo zucchero e inzuppate in uovo e latte, che, strano ma vero per un tipico dolce cristiano, sono di origine musulmana.
A Siviglia si può gustare dell’ottimo gazpacho, deliziosa crema fredda elaborata con diverse verdure, il “pescadito frito”, pesciolini infarinati e fritti, le “uova alla flamenca”, fatte con pomodoro e salsiccia, il “menudo” (trippa) o “cola de toro” (coda di toro).Fonte