Da ormai cinque giorni non si parla di altro: la febbre suina, i cui primi casi sono stati scoperti in Messico e poi successivamente negli USA ha determinato ad oggi 152 morti tra Messico e USA, primi casi sospetti in Europa e tanta tanta paura. Paura, che trasformatasi in breve tempo in psicosi, ha portato all’ennesimo crollo delle borse e alla rinuncia al viaggio da parte di quei turisti in procinto di partire per quelle zone. E’ di questa mattina presto la comunicazione di allerta della Farnesina che consiglia vivamente di evitare tutto il Messico.

Che cos’è l’influenza suina?

L’influenza suina (swine flu in inglese) è un’infezione virale acuta, determinata da virus influenzali suini. L’influenza suina è un’infezione virale acuta dell’apparato respiratorio dei suini, animali in cui sono frequenti le infezioni inapparenti. I sintomi negli animali sono: febbre alta ad esordio rapido, torpore, perdita di appetito, difficoltà di respiro e tosse; la mortalità è bassa e la guarigione avviene nell’arco di 7-10 giorni. Infezioni da virus influenzali di origine suina si manifestano anche in uccelli selvatici e domestici, cavalli ed esseri umani, ma la trasmissione tra specie diverse è rara . Nell’uomo infezioni da virus dell’influenza suina sono state riscontrate occasionalmente fin dagli anni 50, e la malattia umana è fondamentalmente simile dal punto di vista clinico alla classica influenza stagionale (mal di testa, tosse secca, dolori muscolari). Tuttavia, sono possibili complicazioni gravi quali la polmonite e casi mortali. I casi di influenza suina nell’uomo si manifestano usualmente dopo esposizione e contatti ravvicinati (1-2 metri) con suini, ma non in seguito a contatti indiretti. Non si esclude la possibilità di trasmissione di tale infezione da persona a persona. L’influenza suina non viene trasmessa attraverso il cibo e si sottolinea come non vi sia alcun rischio di infezione attraverso il consumo di carne suina cotta.

Quali sono le zone a rischio?

Fino a ieri le zone a rischio, dove sono stati individuati i focolai dell’influenza sono alcune regioni del Messico e degli Stati Uniti d’America (California, Texas, Kansas, New York e Ohio). Da oggi invece la Farnesina ha comunicato che l’intera zona del Messico è a rischio. Come avete potuto vedere le allerte cambiano se non di ora in ora, di giorno in giorno. Ecco perchè è bene consultare il sito del Ministero della Salute ogni giorno.

Come saperne di più sull’influenza?

La Farnesina ha diposto il numero di pubblica utilità 1500 dedicato a chi è appena tornato da quelle zone, a chi è in procinto di partire e a chi ha qualsiasi dubbio in merito.  In alternativa è possibile consultare il sito del Ministero della Salute per tenere monitorata la situazione dell’influenza suina nel mondo e in Italia. Il ministro della Salute, Maurizio Sacconi, tranquilizza gli italiani informandoli che nessun caso è stato registrato al momento in Italia e che come gli altri paesi dell’Unione Europea, anche l’Italia, dispone di un Piano Concordato e di Preparazione e Risposta ad un’eventuale pandemia influenzale, insieme ad un’ampia scorta di farmaci antivirali (circa 40 milioni di dosi).

Consigli della Farnesina per chi è in partenza per le zone interessate

La Farnesina sconsiglia i viaggi in Messico, e soprattutto segnala le zone calde da evitare (la capitale Città del Messico, gli stati di Sonora, Baja California, Stato del Messico, Oaxaca, San Louis Potosi e Chihuahuha, in Nuevo Leon, Vera Cruz e in Aguascalientes), dove si sono registrati casi di morte ed affezione al virus. Consiglia inoltre di posticipare il viaggio per attendere l’evolversi della situazione e, se si decide di partire ugualmente, la Farnesina consiglia di seguire le seguenti norme igienico-sanitarie:

  • Evitare la visita di mercati o di fattorie in cui si può venire a contatto con suini, che potrebbero essere infetti
  • Consumare cibi a base di carne suina solo dopo accurata cottura
  • Evitare di portare le mani a contatto con occhi, naso e bocca
  • Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool

La Farnesina infine fa presente che la vaccinazione con i tradizionali vaccini antinfluenzali (vaccini stagionali), pur sollecitando le difese immunitarie, probabilmente non è efficace nei confronti di questa specifica infezione.

Fonte:http://blog.tui.it/consigli-di-viaggio/influenza-suina/