Body scanner per i passeggeri diretti negli Stati Uniti dalla prossima settimana a Fiumicino e a Malpensa. Volti oscurati, postazioni remote per i vigilantes, immediata cancellazione delle immagini dopo il controllo. Comincia la sperimentazione dei macchinari in Italia, presentata a gennaio. Se funzionerà, per l’estate ne avremo una quindicina negli scali italiani con destinazione Usa.

L’annuncio arriva dal presidente dell’Enac, Vito Riggio, nel corso di un’audizione in commissione lavori pubblici del Senato sulla sicurezza degli scali aeroportuali. “Il governo – ha spiegato Riggio – di fronte all’emergenza che si è verificata ha deciso che si sarebbe dotato di body scanner. L’Enac ha messo a disposizione le risorse e il comitato tecnico in quindici giorni ha esaminato gli strumenti esistenti sul mercato che sono di due tipi: uno che emette onde elettromagnetiche millimetriche e non raggi X, e un altro piu antico a raggi X”. In realtà “ce n’è anche uno sperimentale basato sul calore emesso da onde corporee”. E ha precisato: “Dopo l’esclusione da parte del ministro della Salute, Ferruccio Fazio, di quelli a raggi X, ci siamo orientati su quelli a onde millimetriche. Il comitato ha deciso installare la prossima settimana, in forma sperimentale, due di questi apparecchi: uno a Roma e uno a Milano”.

Siamo alla prima fase dell’operazione sicurezza negli aeroporti. Inizierà utilizzando due apparecchi del primo tipo, quello a onde millimetriche. Seguirà, in tempi da definire, anche la sperimentazione con apparecchiature dette di “tipo passivo”, a raggi infrarossi, basate sulla rilevazione del calore corporeo. “L’Italia – ha sottolineato Riggio – sarà uno dei pochi paesi in cui si farà questa sperimentazione”.

Prima di giungere alla scelta delle tipologie di body scanner, il Comitato ristretto ha condotto una serie di verifiche sugli apparati attualmente a disposizione sul mercato, fanno sapere dall’Enac. L’analisi ha riguardato anche la valutazione delle apparecchiature in termini di sicurezza, di privacy, di tutela della salute del passeggero e di compatibilità con le operatività aeroportuali. In merito alla privacy, per esempio, sono state prese in considerazione varie azioni di garanzia che prevedono, fra l’altro, l’oscuramento del volto del passeggero che attraversa il body scanner, una postazione remota per l’operatore che visiona le immagini e che quindi non entra in nessun modo in contatto con il passeggero, e l’immediata cancellazione di ogni immagine subito dopo il controllo

Terminata la fase di sperimentazione, il Cisa valuterà quale tra le due tipologie scegliere. A quel punto l’Enac potrà procedere con l’acquistare di un certo numero di body scanner utilizzando i 2 milioni di euro derivati da un proprio avanzo di amministrazione. Al momento, per le esigenze di copertura dei tre aeroporti che hanno stabilmente voli verso gli Stati Uniti (Roma, Milano, Venezia), si prevede servano 15 macchine body scanner.

“Se andrà a buon fine – ha concluso Riggio – per la prossima estate li installeremo negli aeroporti ma solo per i voli verso gli Stati Uniti”.

[Fonte: La Repubblica-Milano]