Abbiamo già parlato della Reggia di Caserta …e della possibilità di visitare il complesso anche di notte, grazie allo speciale evento “Percorsi di Luce”. Un tour notturno nel parco della Reggia, tra giochi di luce e proiezioni sulla storia del Palazzo.

La visita avrà inizio sul viale d’ingresso, con lo sfondo del parco mirabilmente illuminato, e si protrarrà fino alla seconda rotonda (circa 400 metri).
L’ambientazione sarà caratterizzata da un’atmosfera suggestiva, creata da fiaccole che punteggiano i vari percorsi della passeggiata e da musiche del Settecento e dell’Ottocento.
Una voce fuori campo introdurrà il pubblico alla visita e si inoltrerà nella descrizione della Reggia, il cui valore storico-artistico fu riconosciuto già nella propria epoca, equiparandola a illustri esempi architettonici del Settecento europeo.
Dalla seconda rotonda, si proseguirà fino al parco, il cui emiciclo, con cascate e gruppi scultorei magistralmente illuminati, costituirà uno spettacolo unico e irripetibile.
Giunti quasi al termine del primo tratto di percorso, a una distanza di circa 300 metri dalla Reggia, una voce fuori campo inviterà i visitatori a voltarsi verso la facciata ancora buia chesarà illuminata in maniera graduale, restituendola al pubblico nella bellezza dei suoi fregi e decori, esaltati da particolari soluzioni illuminotecniche.

Performance Il Destino dei Miti

Giunti alla fontana di Eolo, la performance ‘il destino dei Miti’ avrà inizio.La fontana rappresenta, con una complessa scenografia, un avvenimento tratto dalla mitologia classica: Giunone prega Eolo, dio dei venti, di scatenare una terribile tempesta sulle navi troiane per impedire ad Enea di raggiungere i lidi italici. La fredda determinazione della dea, il fragore della tormenta, lo sgomento di Enea e dei suoi compagni, rivivono in un’atmosfera animata da squarci improvvisi di luce e sapienti effetti scenici. Seguendo il cammino dell’eroe troiano il visitatore sarà portato a riflettere sul significato della parola destino e su ciò che essa ha rappresentato e rappresenta,ancora oggi, per tutti gli uomini. Performance Diana e Atteone

Giunti in corrispondenza della fontana di Venere e Adone, i visitatori saranno invitati a proseguire a piedi, lungo la scalinata che li condurrà a scoprire gradualmente la monumentale fontana di Diana e Atteone, intorno alla quale dovranno disporsi.
Una voce fuori campo spiegherà il valore artistico e il significato ideologico della fontana, quale culmine e completamento dei gruppi scultorei già incontrati durante il percorso. Lentamente le luci che la illuminano si spegneranno, facendo indugiare il pubblico in qualche secondo di buio e di silenzio, finché nuovi bagliori avvolgeranno la scultura di Diana. Una voce interpreterà il carattere fiero e orgoglioso della dea che, stanca dopo lunghe battute di caccia, si ristora nella limpide acque del fiume, in compagnia delle sue ancelle. Il volto e il corpo di Diana saranno esaltati da luci che, con giochi di intermittenza e con opportuni effetti di fade, cercheranno di esprimere la veemenza della dea. Lievi scrosci, accompagnati da reali increspature dell’acqua, renderanno più vero il bagno di Diana e delle ancelle, illuminate da altrettanti coni di luce. Poi, l’arrivo del bellissimo Atteone – la cui scultura sarà illuminata, dapprima, solo dal collo in giù – che, dopo aver cacciato, accompagnato dai suoi cani, cerca refrigerio nello stesso fiume in cui si bagna Diana. Ed ecco l’incontro: le grida di spavento delle ancelle che per prime percepiscono la presenza estranea, Atteone sconcertato dalla visione divina, e Diana oltraggiata che, con uno schizzo d’acqua, tramuta il giovane in un cervo, condannandolo a una morte atroce. A questo punto si illuminerà anche il capo di Atteone, svelandone la prodigiosa trasmutazione, che la rende irriconoscibile anche ai propri cani, dai quali invano cerca di fuggire, e dai quali finisce per essere sbranato. Intanto, tra le urla delle ancelle, Diana assiste imperturbabile e fiera al compimento della propria vendetta. Luci rosse enfatizzeranno il gruppo mitologico, caricando il racconto di pathos.

Performance I segreti del Giardino

Terminata la performance Diana e Atteone, il gruppo si incamminerà verso il Giardino Inglese, all’entrata del quale sarà data a ciascun visitatore una lanterna per illuminare il nuovo itinerario scandito da sette momenti salienti:
Quadro Vivente
La rara bellezza del Giardino scaturisce dalle molteplici visioni che si alternano dinamicamente all’interno di una grande cornice, quasi a costituire un quadro vivente: lieve e inaspettata, una musica evocativa, prima lontana, poi sempre più presente, favorisce il tuffo in un’oscurità enigmatica, rotta, qua e là, dal flebile bagliore delle fiaccole che delineano il percorso.

Una voce fuori campo darà il benvenuto, introducendo al viaggio fantastico in un mondo popolato di pregiate essenze vegetali, la cui disposizione irregolare e apparentemente casuale, crea scorci di straordinaria bellezza.
Intanto, i grandi alberi si andranno a illuminare, contribuendo a rendere ancora più suggestive le vedute che lo spettatore scoprirà di volta in volta, tra animazioni, musiche d’epoca e declamazioni poetiche.

La natura divina
La natura è madre, afflato vivente, testimone delle grandezze, delle miserie e delle azioni umane.
Il percorso nel giardino inglese continua in direzione del cedro libanese che sarà illuminato improvvisamente, emergendo così dal buio. Il tipo di illuminazione è tale da creare variegate ombre sull’albero, ombre in continuo movimento, quasi a voler far esprimere lo spirito vitale dell’albero secolare.
Una voce proveniente da lontano parlerà della natura sovrana, che resta al di sopra della storia e delle vicende umane.
Il percorso continuerà fino alla vasca con zampilli, illuminata di verde, per poi proseguire verso il bagno di Venere.

Il Mito e l’Antico
La bellezza senza tempo, il suo armonico disordine, l’ordine casuale di piante, acqua, pietre e resti di antichità romane, richiamano un mondo bucolico che si fa sempre più palpabile.
Il corridoio di entrata al bagno di Venere è illuminato con fiaccole che rompono la misteriosa nebbia del luogo, creando effetti di forte suggestione.
Si giungerà al bagno di Venere, fra gli innumerevoli riverberi e scintillii dell’acqua colpita da una luce che piove dall’alto, mentre le ombre, muovendosi, cambiano la propria parvenza, regalando uno scenario mutevole e capriccioso.
Di fronte al criptoportico buio apparirà d’improvviso un uomo in abiti d’epoca che, con fare ammiccante, si rivolgerà agli spettatori. Sua è la voce che ha guidato il pubblico fino a quel momento. L’uomo parla della natura bucolica, primigenia, antica, intrisa di una felicità perduta, cui ci si dovrebbe ancora ispirare. Scomparso l’uomo, si paleserà il criptoportico con luci che si stagliano dapprima sui marmi, gli stucchi e le statue, poi, con maggiore evidenza sul particolarissimo soffitto, mentre bracieri accesi ornano le nicchie delle statue.
All’uscita dal criptoportico ritornerà il buio, lasciando che una sola fonte luminosa esalti la bellezza della scultura di Venere, e prima che anche quest’ultima sia oscurata, il personaggio settecentesco canterà le lodi del mito e del passato magico, quasi esoterico che nel giardino prende vita. Poi, tornato il buio, saranno proiettate, su parete di fumo, figure di giovani donne, tra cui una bellissima che si bagna in fresche acque.

Maria Carolina
Durante il percorso i visitatori incontreranno anche colei che ha fortemente voluto la realizzazione del Giardino Inglese: Maria Carolina d’Austria, moglie di Ferdinando IV. La regina incontra lo spirito guida del giardino che la interroga e si complimenta con lei per avere finanziato un opera così incantevole, chiedendole il perché di una simile operazione. Poi, fra una domanda e l’altra si rivolge al pubblico, mostrando le sue intenzioni nel farle confessare il malefatto. Ma la regina, altera, prima l’ascolta, poi lo disdegna, licenziandosi in malo modo.
L’acqua e il mistero
L’acqua: elemento di rigenerazione, purificazione, di perenne movimento; ma anche barriera talvolta insuperabile.
Il percorso, accompagnato da musiche d’epoca, continuerà fino alla vasca grande, dove un grande pallone a elio sprigionerà una luce simile al chiarore lunare. Poi, d’improvviso, saranno illuminate le rovine di un tempio antico, da cui uscirà il personaggio del Settecento. Questi parlerà del rudere, insinuando negli spettatori una serie di dubbi sul suo significato, sull’opportunità di quella presenza a completamento del bellissimo paesaggio e sul senso della sua irraggiungibilità a causa dell’acqua che lo circonda.
Un gioco di luci rivelerà la vera natura del luogo: si tratta, infatti, di un’isola.

La scoperta
è il momento della lettura definitiva del significato del luogo e dello scioglimento dei suoi enigmi, dell’interpretazione delle verità acquisite durante il percorso, verità scoperte, vagliate, razionalizzate e fatte proprie dagli stessi visitatori.
Giunti al termine del giardino inglese, ci sarà la proiezione di un video in cui il personaggio che ha accompagnato i visitatori durante l’intero percorso, rivelerà la vera natura del sito, bandendo qualsiasi ulteriore dubbio.

Clicca quì per prenotare..Il prezzo è di 20 euro…14 se si ha l’arte card

Il percorso completo ha la durata di circa due ore e prevede una passeggiata di circa un chilometro nei giardini

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