Pony Express

Oggi mio padre se ne è uscito dicendo che sembravo un Pony Express..non ho battuto ciglio..ho pensato meglio stare zitta, tanto di sicuro non si riferiva a nulla di buono…Ma conoscendomi..io che tengo sempre da ridire..che devo dire sempre l ultima parola..ha visto che facevo la gnorri e ha capito che mi aveva colto impreparata..e mi ha chiesto se sapevo chi fossero…bè senza pensarci tanto…ovvio..si…quelli..quelli là..gli addetti alle consegne e cose del genere..

Pensandoci io non salgo manco la posta..che voleva dire…poteva esser un modo come un altro per dire che non faccio mai nulla..non aiuto..non servo etc….ma di domenica che posta mai avrei dovuto salire..bò..

E invece no..voleva dire altro…per capirlo ho dovuto andare a pescare nel vecchio West…

In poche parole, periodo tra il 1860 e il 1861.. erano quegli uomini audaci, veri e propri eroi dell epoca, che attraversavano le praterie del selvaggio West, luoghi inospitali e pericolosi, per trasportare con una borsa, la Mochilas, in meno di dieci giorni, la posta da est ad ovest e viceversa.In un tempo in cui la posta che viaggiava per terra o per mare impiegava mesi, i dieci giorni impiegati erano un risultato fuori dal mondo.

Ma torniamo a noi…che voleva dire papà…

“Gli uomini del Pony Express, cavalcavano tra una stazione e l’altra, 10 o 15 miglia, spremendo i loro destrieri fino all’impossibile. Arrivato alla way station, la stazione di rifornimento, il cavaliere abbandonava il destriero senza più forze e saliva, senza perdere un attimo di tempo, sul fiero cavallo che lo attendeva, fresco e riposato, per la nuova corsa attraverso l’ignoto che il West allora riservava”..

..Praticamente mi ha detto che passo per casa giusto per rifocillarmi…certo che se diceva la solita frase -questa casa è un albergo…oppure Ale che è un Pitt-stop..forse avrei capito prima…certo che non si finisce mai di imparare….Volevo condividere l ennesima scoperta dell acqua calda con voi…

Ok notizie