Una tartarughina d'acqua
Una tartarughina d’acqua

MILANO – Piuttosto che abbandonare la sua tartarughina ha preferito rinunciare al volo. È la tenera vicenda di un giovane, salito su un aereo EasyJet diretto a Bari da Malpensa insieme al suo amato animale, sistemato in un sacchetto trasparente con acqua sufficiente per il viaggio. Il velivolo stava già rullando in pista quando un’hostess si è accorta dell’intruso. Ha fatto notare al ragazzo che il regolamento non prevede il trasporto di tartarughine d’acqua, invitando a lasciare l’animale a terra. Lui ha replicato che se l’avesse lasciata a casa sarebbe morta di fame dato che nessuno poteva darle cibo durante la sua assenza. Ma il comandante dell’aereo, informato del fatto, è stato irremovibile: via la tartaruga o niente volo. Il ragazzo non ci ha pensato un attimo: ha preso armi e bagagli ed è sceso sbattendo (metaforicamente) la porta.

REGOLAMENTO – Il problema è che il giovane non aveva mostrato il pur piccolo animale al check in, ai controlli e all’accettazione a bordo e, secondo le testimonianze degli altri passeggeri, ha protestato a lungo per l’espulsione, sostenendo di aver viaggiato altre volte con la stessa tartaruga. Ma per regolamento sui voli Easyjet non sono accettati animali vivi all’interno della cabina (ogni compagnia ha un proprio regolamento; alcune prevedono che possano viaggiare su ogni volo uno o due animali domestici ma entro certi limiti di peso e nell’apposito trasportino, previo ovviamente il pagamento di un supplemento) e l’aereo è rientrato alla piazzola di partenza. Il volo è quindi partito senza passeggero e tartaruga, con circa un’ora di ritardo. EasyJet, confermando il fatto, specifica che è stata «data al passeggero la possibilità di volare senza l’animale o di rinunciare al volo: lui ha liberamente deciso di abbandonare il volo».

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