Ieri sera a Napoli, in Piazza del Carmine la fase conclusiva dei festeggiamenti per la Madonna del Carmine, e il tradizionale”incendio del campanile”… lo spettacolo pirotecnico che dalle 22 vede l’antico campanile di 75 metri illuminarsi a fuoco…Oggi – giovedì- il Cardinale Crescenzio Sepe officerà la santa messa alle 19.30 in piazza.

Quella del Carmine è l’ultima festa religiosa a Napoli che si sostiene coi soli fondi pervenuti dai fedeli, quasi 70mila euro raccolti quest’anno per continuare una festa popolare che risale al 1647.

L’ incendio dura quasi 20 minuti, e termina all’arrivo del quadro della Vergine del Carmine.. che compie il miracolo spegnendo «l’incendio», e salvando così il campanile..è un emozione..e come ogni anno milioni di personi si riversano in quella Piazza-Piazza del Mercato-, famosa anche per essere stata scenario di fatti tristi (l’esecuzione di Corradino di Svevia, di Masaniello e dei rivoluzionari della repubblica partenopea del 1799)…tutti a festeggiare la Madonna del Carmine, la Vergine detta «Santa Maria la Bruna»…la MADONNA BRUNA…
Un tempo questa era la festa dei pescivendoli, che rievocavano la battaglia della Goletta con i Turchi, issando un castelletto difeso dagli infedeli contro i quali, dandogli fuoco, i cristiani riportavano la vittoria. In seguito al castelletto venne sostituito il campanile detto di fra’ Nuvolo.

Quanta gente..non si ha idea..indisciplinata come sempre… accalcata nella piazza, nei balconi degli edifici circostanti, con sedie e tutto quello che solo chi è nato in questa città può immaginare….
è grande la devozione del popolo napoletano che ogni anno da ogni luogo della città e della provincia viene ai piedi della Madonna…..

< Curiosità

  • In questa basilica vennero celebrati i funerali di Totò (1967); furono celebrati anche i funerali di Mario Merola (2006).
  • Esiste un proverbio che si riferisce al campanile del Carmine: ” ‘e scagnat’o Campanario d’o Carmene pe ‘nu cuopp ‘e auliv” (hai scambiato il campanile del Carmine per un coppo -cono di carta- di olive) per indicare la svista presa nel fare determinate osservazioni.
  • Tutti i napoletani hanno usato, almeno una volta nella vita, l’esclamazione “Mamma d’o Carmene”.